Luciano Mancini: sogno Nazionale… In Gambia!

Nella vita, ma soprattutto nel calcio, ci sono momenti che ti segnano profondamente, che lasciano dentro di te soddisfazioni indescrivibili, malinconie e spesso anche incredulità, specie quando a renderti conto di ciò che hai vissuto, dell’importanza di quel trascorso, ci impieghi un po’ di tempo…

Lo sa bene Luciano Mancini, tecnico umbro che ha dedicato un’intera vita al calcio, lui l’Esperienza (da notare la e maiuscola!) l’ha vissuta davvero e pure bella densa di emozioni.

Per capirlo basta scambiarci quattro chiacchiere… Con uno sguardo fiero e gli occhi lucidi, pieni di gioia, ti parla con la commozione di chi è arrivato ad abbracciare il sogno di una Nazionale! Ebbene sì, Luciano è stato il Commissario Tecnico del Gambia, una tra le squadre africane a prendere parte alle qualificazioni mondiali!!!

LA PILLOLA

“Ricordo il momento degli inni nazionali, come attimi di massimo coinvolgimento emotivo… Che bella l’atmosfera negli stadi! Balli e canti sugli spalti, tutti i tifosi in abiti africani tradizionali o con la maglia della propria Nazionale. Ricordo ancora i 60mila di Algeri dove davvero tremavano le gambe appena mettevi piede in campo…”

Ma facciamo un passo indietro: incontro Mister Mancini a Perugia, in una serata d’autunno, di vista ci conoscevamo da una vita, ma non avevamo mai avuto il piacere di approfondire meglio!

E il tempo scorre in maniera incredibile, tanto sono ricchi di trasporto i suoi racconti…

Dopo aver vinto due campionati con l’Angelana (squadra vicino ad Assisi, PG) portandola fino alla Serie D, viene incaricato da Luigi Repace (Presidente del Comitato regionale umbro della Federcalcio) di guidare la Rappresentativa Juniores umbra al Torneo delle Regioni, manifestazione Nazionale molto importante per la partecipazione di tutte le regioni Italiane, che quell’anno si teneva in Basilicata.

“Becchiamo un girone di ferro – mi racconta – con Calabria e Veneto famose per l’elevata qualità degli atleti a disposizione e in più la nostra limitatezza numerica circa il bacino dei giocatori a cui attingere, ci complicava non poco le cose; il regolamento prevedeva che la competizione fosse riservata ai ragazzi che giocavano nei soli campionati regionali e tanto bene quell’anno, per la prima e unica volta, l’Umbria aveva ben 11 compagini in serie D e quindi gran parte dei giovani non erano idonei”.

Ma nonostante le premesse poco confortanti, l’Umbria di Mister Mancini vince con grande sorpresa il girone! Quel gruppo era diventato invincibile e quei ragazzi classe 93/94 arrivarono in finale e addirittura battono nella finalissima, anche con un po’ di fortuna (che non guasta!), la corazzata Lombardia!

E così diventa realtà l’impresa di una piccola regione che può essere paragonata, per popolazione, a un quartiere della sola Milano; è l’impresa di Luciano Mancini che, con lo staff e la squadra, viene ricevuto al suo ritorno nella Sala Comunale di Perugia, per ricevere premiazioni e riconoscimenti.

Ma l’avventura, quella che non ti aspetti arriva solo ora…

“Poco prima del Torneo delle Regioni, in maniera del tutto casuale, conobbi il console del Gambia in visita ad Assisi: un po’ per scherzo mi disse che non erano soddisfatti del lavoro dell’allenatore della Nazionale maggiore e volevano cercare un italiano per sostituirlo. Per battuta si fece il mio nome, pensavo fosse finito tutto lì e invece ricevetti la chiamata del console, da lì a pochi giorni, che mi prospettò la possibilità di allenare la Nazionale! Non ci credevo, ma capii che era tutto vero quando sbarcò a Perugia la delegazione gambese: Ministro dello Sport, Presidente della Federazione, Segretario Generale e il Presidente del loro CONI. Mi misi allora a studiare inglese, sapevo che sarei stato da solo a partire: la Federazione, infatti, aveva deciso di cambiare solo l‘Head Coach, mantenendo invariato tutto lo staff precedente formato da professionisti del posto, ad eccezion fatta del medico che invece era egiziano”.

Così per Luciano pochi giorni dopo il successo del Torneo delle Regioni arriva la sfida del Gambia.

“Partii con mio figlio (… decisamente più esperto di me in inglese!) per il sopralluogo di tutta la situazione. Atterro a Banju (40.000 abitanti ma 600.000 con l’interland) capitale gambese che si affaccia sull’oceano Atlantico e quei timori, che mi vengono ogniqualvolta inizio una nuova avventura in posti sconosciuti, vengono subito fugati: resort sull’oceano, con cucina europea e pizza italiana, auto ed interprete a disposizione… D’altronde – mi dice sorridendo – ero il CT della Nazionale!!!”.

Il debutto ufficiale in panchina per Mr. Mancini è subito pieno di emozioni e lo vede protagonista contro il Marocco.

“Ricordo il momento degli inni nazionali, come attimi di massimo coinvolgimento emotivo; il Marocco poi era tra le favorite alla qualificazione, con Kharja e Benaatia in campo, anche se nel girone c’era la Costa D’Avorio di Drogba, Yaya Tourè e Gervinho e la Tanzania che completava il raggruppamento; con quest’ultima vincemmo 2-0”. Il battesimo di fuoco finisce 1-1 con recriminazioni, visto che gli ospiti raggiungono il pari a 3 minuti dalla fine, proprio con Kharja. Ma che bella l’atmosfera negli stadi! Balli e canti sugli spalti, tutti i tifosi in abiti africani tradizionali o con la maglia della propria Nazionale… Ricordo ancora i 60mila di Algeri dove davvero tremavano le gambe appena mettevi piede in campo. Con la Costa D’Avorio poi facciamo una gran partita, perdendo solo nel finale, quando l’incontenibile Gervinho spacca la partita con la sua classica sgroppata, conquistando un rigore a dire il vero un po’ dubbio. Simpatico l’aneddoto post-partita quando, in conferenza stampa elogiai la forza del calciatore, che da lì a poco passò alla Roma! Gervinho, infatti, saputo dei miei complimenti venne a regalarmi la sua maglia all’uscita dallo stadio; quella maglia successivamente l’ho devoluta in beneficenza all’associazione “Avanti Tutta” di Leonardo Cenci”.

Mi parla anche del suo ottimo rapporto con la Federazione gambese.

“Avevo instaurato una collaborazione con tutti gli allenatori del campionato di Serie A, ci si incontrava spesso per confronti e momenti di crescita, ero riuscito a portare in Nazionale anche ragazzi che non giocavano all’estero e di questo gli organi federali erano entusiasti!”.

Tra le cose che ti rendono più orgoglioso di questa memorabile esperienza cosa ricordi?

“Di aver fatto esordire Omar Colley, ora alla Sampdoria e di aver scoperto Musa Barrow dell’Atalanta… Con la Nazionale U17 vinsi anche il Torneo della Pace proprio a Perugia, battendo la Cina in finale allo stadio Renato Curi…”.

Come tutte le belle storie, anche questa arriva al suo gran finale!

“Troppo era il sacrificio familiare da fare, decisi di lasciare l’incarico a metà mandato, con un po’ di rammarico e rimpianti per non aver avuto un collaboratore di fiducia che mi accompagnasse in quella avventura… Ma il budget non c’era”.

E a parte il calcio, cosa conservi nei tuoi ricordi dell’Africa?

“Rimane dentro di me la vera Africa, non quella turistica del resort dove vivevo, ma quella delle zone interne lungo i 1.150 Km dell’immenso fiume Gambia (per attraversarlo ci vuole 1 ora di barca oppure bisogna prendere l’aereo) dove spesso ero invitato a partecipare alle inaugurazioni di ospedali o scuole e si vedeva la grande povertà. Mi hanno dato un grande insegnamento di vita con la loro serenità, il rispetto e i valori che li contraddistinguono… Cose che qui in Italia abbiamo perso di vista ultimamente: mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, all’Italia degli anni ‘70!”.

L’esperienza africana è stata resa possibile grazie ad una persona che Luciano ci tiene moltissimo a menzionare

“Un ringraziamento doveroso da fare va al Presidente del CRU Federcalcio, Luigi Repace, tutto si è concretizzato attraverso di lui, comprese le firme che si apposero sul contratto. Repace, infatti, oltre a darmi la possibilità di lasciare l’incarico in federazione in anticipo, fu il vero mediatore della trattativa con la delegazione del Gambia e credo che senza di lui non saremmo arrivati ad un accordo… Glie ne sarò sempre grato!”.

Che bella questa chiacchierata con Luciano! Mi sento di ringraziarlo per avermi fatto vivere (e mi auguro anche ai lettori del blog!) un po’ questa Africa, così coinvolgente e piena di vita… So che hai tante altre cose di cui essere fiero come professionista e come uomo…

Ciao Luciano, ci rivedremo presto!!!

LE COORDINATE DI LUCIANO MANCINI

2003-2004 – Grosseto / Serie C2
2004/2005 – Todi / Serie D
2005/2006 – Città di Castello / Eccellenza umbra
2006/2007 – Umbertide Tiberis / Eccellenza umbra
2007/2008 – Torgiano / Serie D
2008/2009 – Nocera Umbra / Promozione umbra
2009/2010 – Villabiagio / Promozione umbra
2010/2012 – Rappresentativa Juniores Umbria / Trofeo delle Regioni
2012/2013 – Gambia / Commissario Tecnico Nazionale
2015/2016 – Siena / Collaboratore tecnico
2016/2017 – Assisi / Promozione umbra
2017/ ….…  – Perugia A.C. / Primavera

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