Non ha bisogno di presentazioni l’ospite di oggi, un bomber capace di segnare gol pesanti non solo in Italia ma anche in Premier League… L’originale!
Massimo Maccarone non ha un carattere da copertina patinata, lui è uno che lavora, segna e parla poco, per questo riesce a farsi amare da amici e tifosi.
Facciamo un salto nel suo album dei ricordi scoprendo tanti aneddoti, tanti risvolti e seguiamo il suo percorso fino in Australia per raccontare la storia di un bomber vero!
“Dopo aver vinto la classifica dei cannonieri con il Prato in C2 ho conquistato la Serie A con la maglia dell’Empoli: a fine stagione però la società trovo l’accordo per cedermi, in Inghilterra, al Middlesbrough. E’ stato il mio primo bivio: avevo sul piatto un accordo con la Juventus ma l’Empoli preferì vendermi alla squadra inglese perché monetizzava di più… Così il mio debutto in Serie A venne rinviato di qualche anno”.
Tante piazze e tanti gol
“A Palermo e Parma non ho inciso per vari motivi come invece ho fatto a Empoli e Siena: tanti gol belli e importanti. Mi è solo dispiaciuto non aver mai giocato in una big. Ho avuto la possibilità di indossare la maglia della Sampdoria, una squadra che per me era una delle migliori, ma arrivai nel momento sbagliato, tra cambio di proprietà e crisi di risultati… Avevo immaginato tutt’altro ambiente ed epilogo”.
LA PILLOLA
…” Non voglio chiudere la mia carriera così, avendo giocato due mesi fa una gara senza sapere che fosse stata la mia ultima partita! Voglio attenderla e viverla con tutte le emozioni del caso e con quella consapevolezza..!”.
Il tuo debutto in Nazionale ha un retroscena particolare
“Giocavo in Serie B nell’Empoli e già era una cosa inconsueta far parte di una Nazionale U21 non giocando in Serie A! Addirittura durante l’intervallo di Inghilterra Italia Under21 Mister. Gentile mi sostituì; ci rimasi malissimo, avevo appena segnato una doppietta fantastica… Poi mi spiegarono che ero stato convocato da Giovanni Trapattoni con la Nazionale maggiore a causa dell’infortunio di Cristian Vieri… Fu un’emozione grandissima! Il giorno dopo sedevo in panchina con la Nazionale A e debuttai al 75° procurandomi anche un calcio di rigore che poi Montella trasformò, vincemmo 2-1 a Leeds”.
Massimo Maccarone, nel 2002, è stato il secondo calciatore nella storia italiana ad aver esordito in Nazionale senza aver debuttato in Serie A; il primo era stato nel 1929 Raffaele Costantino. Dopo di lui gli unici a esserci riusciti sono stati Marco Verratti, nel 2012 e Nicolò Zaniolo nel 2018.
L’esperienza in Premier League cosa ti ha lasciato?
“Mi ha fatto crescere molto a livello umano, era la prima volta fuori dall’Italia e ho scoperto un differente modo di vivere, una cultura con abitudini e mentalità diversa… In campo poi spettacolo puro, con partite di altissimo livello in stadi sempre pieni e caldissimi… E’ il campionato con il calcio più bello dove ho giocato!”.
Come è nata l’opportunità dell’Australia?
“Mi era capitato in passato di parlare con un mio ex compagno di squadra australiano Vincenzo Grella ed era venuta fuori quest’idea di andare là per giocare ma ormai pensavo di chiudere la mia carriera nell’Empoli. Poi però con la società toscana qualcosa si ruppe e mi lasciai male. Avevo voglia di staccare, da sempre mi piace girare e vedere posti nuovi e così decisi che quello era il momento giusto per partire. In meno di 24 ore Vincenzo mi fece parlare con la dirigenza del Brisbane Road e così iniziò la mia avventura australiana!”.
Che avventura è stata?
“Brisbane è una città molto bella, la chiamano la Miami dell’Australia per le sue palme e le sue lunghe spiagge che prendono il nome di Gold Coast. Il clima era molto umido e caldo, per questo ci allenavamo al mattino presto e giocavamo le partite in notturna, intorno l’orario di cena e comunque mi ricordo che perdevo tanti liquidi fino a 5 chili. Anche le strutture sono all’avanguardia, con stadi stupendi anche se essendo il calcio uno sport minore si fatica a riempirli. Il Brisbane è una delle società più titolate del campionato, il mio inserimento fu facilitato dall’allenatore della squadra Aloisi, ex Cremonese. Anche i compagni di squadra sono stati unici: esiste ancora il rispetto generazionale, dal più giovane verso il più adulto… Cosa che da noi si è un po’ persa… A colpirmi è la tranquillità con la quale la gente vive la squadra e le partite: vinci o perdi è praticamente la stessa cosa, affrontano tutto serenamente sia i calciatori che i tifosi. Inizialmente ero un po’ contrariato perché lo interpretavo come una forma di menefreghismo dei miei compagni di squadra ma dopo ho capito che, in realtà, era il loro modo di essere e la loro cultura… Mi è capitato sempre di fare foto e firmare autografi con i tifosi perfino dopo una sconfitta!!!”.
Brisbane , con i suoi 2.5 milioni di abitanti, è la capitale e la città più popolosa dello stato australiano del Queensland, nonché la terza città più popolosa dell’Australia. Situata lungo la costa orientale del paese, Brisbane ha un clima umido subtropicale e, data la sua prossimità al mare dei coralli, la temperatura in inverno non scende al di sotto dei 20 °C.
Come era la tua giornata tipo?
“Sveglia all’alba intorno alle 5.30 per essere alle 7 al campo, poi un’ora tra massaggi e terapie oppure un po’ di potenziamento generale per scendere in campo alle 8, per l’allenamento di squadra… Alle 10 del mattino ero libero fino al giorno dopo! Una volta preso il ritmo della nuova vita ho potuto apprezzare le bellezze naturali del posto, godendomi le lunghe giornate soprattutto in inverno quando le temperature non scendevano mai sotto i 20 gradi. I primi mesi ero solo e abitavo in un hotel nel centro di Brisbane: il titolare era un italiano emigrato tanti anni prima e che, partendo con un ristorante di fish & chips, si è costruito un impero nel settore ristorativo e alberghiero… Mi ha aiutato molto e fatto mancare meno l’Italia e anche con la lingua: ero stato in Inghilterra ma lì in Australia l’accento è completamente diverso e all’inizio ho faticato un po’”.
Hai deciso però di tornare in Italia per mantenere una promessa ad una persona speciale
“Si! Sono tornato in patria solo per il Mister Silvio Baldini: erano anni che era fuori dal giro ma appena mi chiamò non esitai a rientrare e mettermi a sua disposizione… Ero un po’ dispiaciuto di lasciare l’Australia perché stavo bene, ma glielo dovevo, per tutto quello che ha fatto per me, sia a livello umano che calcistico”.
L’idea era quella di smettere alla fine di questa esperienza?
“Inizialmente era così ma oggi con questa situazione credo proprio dovrò prolungare di un altro anno la mia carriera in campo… Non voglio chiudere così avendo giocato due mesi fa una gara senza sapere che fosse stata la mia ultima partita! Voglio attenderla e viverla con tutte le emozioni del caso e con quella consapevolezza”..
Cosa il calcio ti ha dato e tolto?
“Mi ha dato tantissimo, una passione che diventa il tuo lavoro è il sogno di tutti! Cosa mi ha tolto? Direi l’infanzia e l’adolescenza comune: le uscite con gli amici domenicali e festive, ad esempio, ho fatto tante rinunce durante gli anni e ho perso diverse amicizie”.
La famiglia e l’importanza anche nelle scelte di un calciatore
“Mi sono sposato relativamente tardi, per lo standard dei calciatori, ora ho anche due bellissime figlie: quando diventi padre la tua prospettiva e visione della vita cambia completamente. Anche nelle scelte calcistiche degli ultimi anni, di conseguenza, sono state prese in funzione della famiglia; sono tornato all’Empoli nel 2012 per vivere in tranquillità, in una città a cui sono legato e dove ho tanti amici. Devo ringraziare la mia famiglia, perché se ancora gioco a questi livelli è per merito loro, per la serenità che mi danno ogni giorno”.
Svelaci il significato della tua famosa esultanza e il soprannome Big Mac!
“Big Mac è un nome che è venuto fuori da un articolo della Gazzetta dello Sport: avevo fatto gol e portato il Middlesbrough alla vittoria, ero tra i primi italiani in Premier League e la Gazzetta fece questo gioco di parole tra inglese e il mio cognome. L’esultanza ai tempi di Siena invece non era riferita al gesto del palleggio nel Basket come erroneamente si pensava vista la tradizione cestistica di Siena e della Monte Dei Paschi Basket; il significato sta in un gioco che facevo con dei miei amici e compagni di squadra. Nei momenti di relax con Locatelli e Galloppa ci piaceva farci una sambuca flambèe per brindare e condividere momenti goliardici e divertenti… Parlando con loro decidemmo che ad ogni nostro gol avremmo festeggiato in campo facendo lo stesso gesto!”.
La sambuca è un liquore che può essere servita liscia, come ammazzacaffè o semplicemente come drink. La versione flambèe si fa utilizzando un bicchierino stretto, accendendo la sambuca in superficie, tappando il bicchiere con il palmo della mano finché la fiamma si spegne e il bicchiere si attacca al palmo della mano. Verificato che il bicchiere è attaccato bene, agitare per qualche secondo, staccare la mano e bere tutto di un fiato.
“Memorabile una giornata di campionato dove andammo in gol tutti e tre, festeggiando allo stesso modo in segno di grande amicizia… Ironia della sorte proprio contro l’Empoli: finì 3-0!”.
Il futuro di Big Mac?
“Staccarmi dal campo mi pesa e sarà un passaggio importante. Non so ancora cosa farò una volta chiusa la mia carriera da calciatore, devo riflettere bene e capire quale sia il giusto ruolo per me. Ripartirò da zero anche se mi piacerebbe farlo sempre nel mondo del calcio”.
Sono sempre spesso i grandi calciatori ad essere campioni di umiltà: di sicuro Massimo è uno di questi e se lo conosci non puoi non volergli bene. Vogliamo ancora che scriva altre pagine della sua carriera, fatte di gol ed esempio per i più giovani… Per noi è e sarà sempre Big Mac!
Per seguire Big Mac sui SOCIAL ecco i suoi account:
Facebook: Massimo Maccarone
Instagram > massimomaccarone_bigmac7
LE COORDINATE DI MASSIMO MACCARONE:
Massimo Maccarone (Galliate, 6 settembre 1979) è un calciatore italiano, attaccante della Carrarese.
– 1 COPPA D’INGHILTERRA (FA CUP)
– 2 CAMPIONATI DEI SERIE B (EMPOLI
– 1 MEDAGLIA DI BRONZO EUROPEO U21 (SVIZZERA 2002)
– 1 CAPOCANNONIERE EUROPEO U21 (SVIZZERA 2002)
– 1 CAPOCANNONIERE SERIE C2
– 2 PRESENZE IN NAZIONALE
– 15 PRESENZE E 11 GOL IN NAZIONALE U21
– 268 PRESENZE E 80 GOL IN SERIE A
– 80 PRESENZE E 18 GOL IN PREMIER LEAGUE (INGHILTERRA)
– 27 PRESENZE E 9 GOL IN SERIE A (AUSTRALIA)
– 20 PRESENZE E 10 GOL IN EUROPA LEAGUE
– 1 PRESENZA E 1 GOL IN ASIA CHAMPIONS LEAGUE
– 178 PRESENZE E 67 GOL IN SERIE B
– 13 PRESENZE E 1 GOL IN COPPA DI’INGHILTERRA
– 61 PRESENZE E 10 GOL IN SERIE C1
– 49 PRESENZE E 24 GOL IN SERIE C2
– 26 PRESENZE E 11 GOL IN COPPA ITALIA
– 1 PRESENZA IN COPPA D’AUSTRALIA
DATI AGGIORNATI AL 20 APRILE 2020
CARRIERA DA GIOCATORE |
||||
STAGIONE | SQUADRA | CATEGORIA | PRES | GOAL |
2018/2020 | CARRARESE | SERIE C | 58 | 10 |
2017/2018 | BRISBANE ROAD | SERIE A – AUSTRALIA | 27 | 9 |
2014/2017 | EMPOLI | SERIE A | 98 | 28 |
Gen 2012/2014 | EMPOLI | SERIE B | 99 | 38 |
2011/2012 | SAMPDORIA | SERIE B | 11 | 3 |
Gen 2011 | SAMPDORIA | SERIE A | 17 | 3 |
2010/2011 | PALERMO | SERIE A | 17 | 2 |
Gen 2007/2010 | SIENA | SERIE A | 113 | 40 |
2005/2007 | MIDDLESBROUGH | PREMIER LEAGUE | 23 | 3 |
Gen 2005 | SIENA | SERIE A | 17 | 7 |
2004/2005 | PARMA | SERIE A | 7 | 0 |
2002/2004 | MIDDLESBROUGH | PREMIER LEAGUE | 57 | 15 |
2000/2002 | EMPOLI | SERIE B | 68 | 26 |
Sett 1999 | PRATO | SERIE C2 | 28 | 20 |
1999/2000 | VARESE | SERIE C1 | 3 | 0 |
1998/1999 | PRATO | SERIE C2 | 21 | 4 |
1993/1998 | MILAN | SETTORE GIOV. |