Diego Failla è un ragazzo che ha deciso di navigare da solo, in acque spesso difficili e oscure ma con un unico obiettivo, fare di tutto per esprimersi nel mondo che conosce e ama di più: il calcio!
Da Comiso, in provincia di Ragusa, fino alla Cina e l’Africa passando a più riprese in Svizzera per crearsi un futuro diverso, un futuro costruito autonomamente.
Un girovagare tra più continenti, un continuo movimento fatto di lavoro e sacrifici dimostrando coraggio e professionalità… Il tutto iniziò ormai alcuni anni fa.
“Dopo il diploma superiore, iniziai a lavorare nell’azienda agricola di famiglia: volevo però uscire dalla Sicilia così mi trasferii in Svizzera lavorando come pizzaiolo, già lo facevo nei weekend in un locale vicino Ragusa. Poi il cambio lavoro che mi ha permesso di riprendere anche a giocare a calcio in Terza Lega Svizzera”.
Proprio in questo periodo la prima esperienza da istruttore…
“Avevo 33 anni quando il Direttore della squadra dove giocavo, US Pro Daro, mi propose di iniziare ad allenare una squadra della scuola calcio. E’ stato un periodo della mia vita molto pieno ma allo stesso tempo molto formativo: lavoravo, giocavo, allenavo e soprattutto la mia famiglia! Grandi però le soddisfazioni in quella mia prima esperienza con la U10: un gruppo fantastico composto da tanti giocatori con un background internazionale… Origini svizzere, portoghesi, serbe, bosniache, italiane, siriane e kosovare”.
LA PILLOLA
…”Avevo firmato con il Deportivo Unidad, club della Guinea Equatoriale ma il Covid19 bloccò il campionato… Non me la sentii di speculare sul contratto così decisi di rescindere per non gravare sulla società in un momento delicato come quello che abbiamo e stiamo attraversando..!”.
Da lì inizia il tuo percorso in panchina
“Ho iniziato a prendere consapevolezza nei miei mezzi e vedevo dei grandi riscontri, nel frattempo stavo conseguendo il patentino da allenatore Uefa C. Passai nei professionisti prima al Bellinzona, dove guidai con grandi risultati per 2 stagioni la U14 e la U17 interregionale, quindi Locarno dove fu bellissima l’esperienza come allenatore in seconda della prima squadra, con il mister Luigi Tirapelle”.
Il fallimento della società e il rientro in patria
“E’ stato forse il più grande errore della mia carriera, come spesso succede in Italia i buoni propositi di inizio stagione vengono poi smentiti: così nella mia Ragusa in Eccellenza lasciai a metà stagione senza percepire mai un rimborso. Mi sono pentito e non rifarei più questo tipo di scelta… Credo che tutto serva nella vita comunque e così feci i bagagli e tornai in Svizzera”.
Nel destino l’esperienza Cinese
“Era il 2018 quando mi chiamò Marco Marchi della Reset Academy, una persona per bene e seria: mi propose di andare a Wuhan in Cina, una città in grande espansione dove il calcio iniziava proprio in quel momento a crescere e svilupparsi… Era un progetto-pilota a tempo determinato, che conciliava scuola e calcio… Decisi di andare!”.
Wuhan 武漢T è una città della Cina, con 10 milioni circa di abitanti è il capoluogo della provincia di Hubei. Posta alla confluenza del fiume Azzurro e del fiume Han. Nel tardo XIX secolo le ferrovie furono estese sull’asse nord-sud attraverso la città, che dopo divenne un importante nodo di trasporti fra i traffici ferroviari e fluviali. Nel gennaio 2020 Wuhan è divenuta tristemente nota per la diffusione di un’epidemia di un nuovo ceppo di coronavirus (COVID-19). Dopo aver contagiato più di 89 mila persone in tutta la Cina, uccidendone 4636, il virus si è diffuso in tutto il mondo causando una pandemia.
“Il mio compito era quello al mattino di supervisionare e instradare i maestri di educazione motoria nelle scuole di quelle strutture scolastiche che avevano aderito al progetto. Rimasi sorpreso dal modo di operare e insegnare: attuavano metodi di insegnamento forti, dove i bambini venivano letteralmente terrorizzati con continui rimproveri e metodi educativi molto duri. All’inizio fu difficile interagire e cercare di portare avanti il lavoro utilizzando i canali giusti per mitigare quel tipo di impostazione loro”.
Obiettivo del progetto e livello tecnico?
“Selezionare i migliori talenti nelle varie scuole per poi allenarli privatamente nei week end e quindi nei giorni extra scolastici. Il livello tecnico era buono ma – ripeto – erano gli insegnanti il problema: c’era una esasperazione del risultato assurda con pressioni altissime e con i bambini carichi di una responsabilità troppo alta per la loro età in quella fase di sviluppo. Il risultato come unico obiettivo che porta a bruciare le tappe di sviluppo pur di battere le altre squadre… Pensa che ora vogliono fare la stessa cosa anche negli asili! Cosa sbagliatissima e che ho aspramente criticato nel mio periodo in terra cinese… I bambini crescono con la mentalità che il calcio è un dovere e non un piacere, come in realtà dovrebbe essere!”.
Quante scuole avevi? Come era la tua giornata tipo?
“Lavoravo in 10 scuole, dove spesso ci ritrovavamo per riunioni con i maestri per concordare i piani di lavoro e fornire contenuti e metodologie calcistiche oltre chiaramente a dare suggerimenti e correzioni. Tra ufficio, scuole e campo di allenamento era davvero poco il tempo libero a disposizione. Wuhan è una città immensa e anche spostarsi necessitava di molto tempo… Pensa che ci sono 11 linee della metropolitana! La gente è molto accogliente e socievole, non ho avuto mai nessun problema né mi sono sentito in pericolo. I cinesi nutrono grande ammirazione per gli stranieri ma non vogliono essere trattati dall’alto verso il basso altrimenti quel rispetto e ospitalità che generalmente applicano viene meno. Io devo dire che mi sono adattato senza problemi, mi sono trovato molto bene e questo ha permesso nel giro di pochi mesi di ampliare il numero di scuole nel progetto”.
L’incontro cinese con Marcello Lippi
“La Reset Academy è di proprietà della famiglia Lippi e all’epoca Marcello era il CT della Nazionale cinese così ebbi la possibilità di trascorrere un week end fantastico a livello umano e formativo! Parlai con lo Staff e parecchie ore con il Mister, una bellissima esperienza per me!”.
Qualche curiosità di usanze culinarie?
“E’ stata una bella avventura dal punto di vista del cibo, l’asiatico del posto è molto diverso da quello che mangiamo noi in Europa. A me piacevano di brutto gli spaghetti di soya e i Noodle! I migliori come spesso succede sono quelli cucinati in locali di periferia con ingredienti freschi e fatti in casa dalla gente del posto. In ogni strada di ogni quartiere c’erano dei garage dove cucinavano ogni tipo di pietanza… La cosa più strana mangiata? Astici di fiume cotti in pentola vivi con fette di zenzero”.
I noodles, creati in Cina più di 4.000 anni fa, grazie a migrazioni e commercio si sono diffusi anche in altre nazioni, come Corea, Tailandia, Filippine e Giappone. Si producono con un impasto di farina a cui si aggiunge acqua ed eventualmente uova e con cui si creano dei fili di pasta di spessore variabile. La differenza tra la pasta e i noodles è che una è fatta di farina di grano duro e viene trafilata, mentre gli altri non utilizzano farina di grano duro e vengono tagliati direttamente dalla sfoglia. Per quanto riguarda i condimenti c’è molta varietà: i noodles si possono servire con carne, pesce o verdure, si possono trasformare in una zuppa e si possono gustare caldi o freddi.
Potevi continuare il tuo lavoro in Cina ma…
“Avevo fatto un bel lavoro e mi proposero di ricominciare da zero in un’altra città: Dongguan. Rifiutai la cosa, non volevo continuare a lavorare in un contesto troppo duro per i bambini, per quanto provavo a cambiarlo ero come una goccia in un oceano… Mandai curriculum in giro per tutto il mondo, in Italia chiedevano solo sponsor per poter allenare… Tornai in Svizzera alla ricerca di nuove avventure”.
Veniamo ai giorni nostri dunque
“Nel 2019 il Presidente della Federazione Svizzera di Minifootball mi ingaggiò come direttore tecnico del progetto. Il Minifootball è uno sport di sviluppo giovanile che si gioca su un campo di calcio a 7 con le regole del calcio a 11. Abbiamo fatto delle grandi esperienze con la nostra selezione Nazionale Svizzera con tornei in Polonia, Ucraina e i mondiali in Australia. Chiusi quella parentesi perché nel frattempo ero stato contattato, ad inizio 2020, da diverse squadre africane tra le quali una mi hanno messo sotto contratto, affidandomi il doppio ruolo di Direttore Tecnico e Head Coach della prima squadra: il club è il Deportivo Unidad e si trova in Guinea Equatoriale”.
La pandemia e il tuo gesto da grande uomo
“Il Covid19 bloccò il campionato… Non me la sentii di speculare sul contratto così decisi di rescindere per non gravare sulla società in un momento delicato come quello che abbiamo e stiamo attraversando”.
E ora quali prospettive future?
“Ho diversi discorsi avviati in Africa sia con squadre di club che 2 piccole Nazionali e credo sarà lì il mio futuro anche perché ho riscontrato una grande volontà di crescere in un terreno fertile dal punto di vista calcistico. L’uomo europeo è ben visto nonostante troppa gente negli anni si sia approfittata di loro! Bisogna mettersi in gioco e dimostrare di essere corretti, poi i risultati vengono da soli e lì c’è un grande mercato ma prima devi calarti nel loro mondo e dimostrare quello che sei…”.
Un ultimo pensiero a chi?
“La mia famiglia, mia moglie e i miei figli che riescono a darmi una spinta unica e un appoggio e sostegno totale in quello che sviluppo e faccio… Mi ritengo un uomo fortunato a livello di vita privata!”.
Tante sono ancora le curiosità che Diego potrebbe raccontarci, dal sol levante alla Svizzera ma aspettiamo che arricchisca il tutto con nuove esperienze, magari in quell’Africa che a più riprese sembra entrare ed essere nel suo destino! A presto Diego… Keep in touch!
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LE COORDINATE DI DIEGO FAILLA:
Diego Failla, Vittoria (Ragusa) 02 luglio 1980 è un allenatore di calcio UEFA B.
STAGIONE |
CLUB |
LUOGO |
RUOLO |
2020 | DEPORTIVO UNIDAD | GUIANA EQUATORIALE | TECHNICAL DIRECTOR |
2019 | NATIONAL MINIFOOTBALL | SVIZZERA | TECHNICAL DIRECTOR |
2018 | RESET ACADEMY | WUHAN (CINA) | COACH TRAINER |
2017/2018 | RAGUSA | ITALIA | HEAD COACH |
2016/2017 | FC LOCARNO | SVIZZERA | HEAD COACH |
2015/2016 | AC BELLINZONA U17 | SVIZZERA | HEAD COACH |
2014/2015 | AC BELLINZONA U15 | SVIZZERA | HEAD COACH |
2013/2014 | AC BELLINZONA U15 | SVIZZERA | HEAD COACH |
2011/2013 | AC PRIOANO U10 | SVIZZERA | HEAD COACH |