Prima tappa di un viaggio davvero curioso e particolare, andremo infatti a raccontarvi i campionati di calcio più strani e assurdi del mondo.
Sembra davvero impossibile che la Città del Vaticano abbia il proprio campionato di calcio, come anche altre destinazioni davvero remote e sconosciute a molti che oggi vi andremo a raccontare.
L’avventura inizia con il Derby infinito dalle Isole Scilly, 45 chilometri distanti la punta sud-occidentale dell’Inghilterra, gestite a livello amministrativo dalla più famosa Cornovaglia.
Questo arcipelago è composto da circa 140 isole, solo sei delle quali abitate da circa 2000 persone. Incredibile ma vero ma anche le Isole Scilly hanno il loro campionato di calcio, il più piccolo del mondo in assoluto: il Lioness Shield. Curioso è il numero delle partecipanti a questa lega: due! Infatti, ad affrontarsi in un torneo che dura 16 partite, sono solamente i Woolpack Wanderers e i Garrison Gunners. Come in ogni Paese che si rispetti, nelle Isole Scilly si giocano anche la coppa nazionale (Wholesalers Cup) e la Supercoppa di Lega detta Foredeck Cup. Tutti ovviamente e rigorosamente disputati sempre e soltanto da quelle due squadre e giocate nell’unico e medesimo stadio: il “Garrison Field” che si trova nell’ isola di St.Mary’s.
Il Campionato di calcio delle Isole Scilly, detto anche Lioness Shield, è il più piccolo campionato di calcio al mondo, che si disputa annualmente sulle Isole Scilly (Inghilterra) a partire dal 1920. Vi prendono parte soltanto due squadre, i Woolpack Wanderers ed i Garrison Gunners, che si sfidano per 17 turni nello stadio Garrison Field sull’isola di St. Mary’s. Il torneo è affiliato alla Football Association (FA), la federazione calcistica inglese. (Wikipedia)
Il campionato delle Isole Scilly dura circa quattro mesi: inizia nel mese di novembre e termina alla fine di marzo. Un’altra unicità e particolarità di questo campionato è la costruzione delle rose delle due squadre: all’inizio di ogni stagione, infatti, i capitani sorteggiano e scelgono uno ad uno i componenti della squadra in base alle loro preferenze con una formula simile a quella utilizzata nella draft-lottery della National Basketball Association (NBA). Davvero incredibile non trovate!?
Seconda tappa: Kribati
Nel mezzo del Pacifico, a cavallo dell’equatore si trova un arcipelago di 33 isole chiamato Kribati. Quasi la metà dei 103.000 abitanti del paese risiede a South Tarawa, la capitale. Il Paese ha poche risorse eccetto la pesca, ed è considerata la nazione più povera del Pacifico. Grande la passione per il calcio, anche se l’intero movimento è ignorato dalla FIFA.
Il Kiribati National Championship è la massima divisione del calcio agonistico nella nazione di Kiribati, fondata nel 2002 dalla Kiribati Islands Football Association. L’associazione e i campionati nazionali hanno sede nella capitale, South Tarawa La competizione riunisce solo le squadre rappresentanti le isole (divise in consigli e cioè gruppi di isole), che ogni due anni disputano i Giochi Nazionali.
I calciatori di Kiribati sono sparpagliati su 33 atolli che coprono 3,5 milioni di chilometri quadrati di oceano. Eppure, nonostante gli svantaggi, la gente segue con calore le partite. Come tutti i Paesi poveri si gioca in strada, tra le case in mezzo alla polvere di corallo con le palme che fanno da pali delle porte.
LA PILLOLA
… “A Kiribati per la fase finale e squadre raggiungono in nave la capitale Tarawa (il viaggio può durare anche 2 settimane) e alloggiano ospiti di parenti e amici o nelle tipiche capanne chiamate “Maneabas…”.
La Kiribati Island Football Association (KIFA) è l’organo incaricato di sviluppare il calcio nel paese. Non hanno praticamente risorse (tutti i membri sono volontari) e poco supporto esterno. Oltre 60 squadre hanno partecipato al torneo dell’anno scorso, finanziato da Taiwan, e su ciascuna delle 33 isole sono attualmente in corso tornei per determinare la squadra rappresentante di ogni isola per la coppa nazionale che si tiene ogni 2 anni nella capitale. Non esistono campi in erba né artificiali e si gioca quindi in tre campi costituiti da polvere di corallo dura e compatta dove i giocatori scendono in campo prevalentemente a piedi nudi. A causa di ciò non si possono fare scivolate, tackle e i portieri non possono tuffarsi. Curiosa anche la parte organizzativa: grazie ai volontari e i finanziamenti governativi le squadre riescono a viaggiare in nave verso Tarawa (a volte il viaggio può durare anche 2 settimane) e alloggiano ospiti di parenti e amici oppure su barche nel porto o nelle tipiche capanne chiamate “Maneabas”.
Per la passione per il calcio il Kiribati meriterebbe di partecipare al panorama mondiale calcistico ma non è né economicamente né politicamente abbastanza forte da suscitare l’interesse della FIFA. A differenza delle Isole Faroe e delle Isole Cook, Kiribati non ha un mecenate politico che sostenga la sua causa e a differenza del Liechtenstein o di San Marino, Kiribati non ha società residenti che potrebbero diventare potenziali sponsor della FIFA. Per questo KIFA è entrata a far parte della Confederation of Independent Football Association (CONIFA, di cui parliamo più avanti) nel tentativo di trovare uno sbocco e supporto per lo sviluppo del calcio.
Terza tappa: Tasmania
In quest’isola, abitata da 530.000 persone, 240 km a sud dell’Australia esiste un campionato di calcio nazionale. La massima serie, la Tasmanian NPL, è composta da otto squadre che iniziano ogni stagione affrontandosi due volte in un formato di campionato diretto.
La Tasmanian National Premier League è una lega di calcio semiprofessionale australiana che copre tutte le regioni della Tasmania. Il campionato è una suddivisione delle National Premier League ed è iniziato nel 2013 con otto squadre
Il Devonport City Strikers FC è la squadra che con 5 successi, detiene più titoli di Tasmanian NPL. Il club gioca le partite casalinghe al “Valley Road Ground”, famoso per le sue impressionanti corse di FFA Cup.
Quarta Tappa: Città del Vaticano
Incredibile ma vero, nonostante abbia una popolazione di appena 1.000 persone, presieduto e organizzato da Domenico Ruggero la Città del Vaticano vanta un torneo calcistico completo. Il Campionato della Città del Vaticano è stato fondato nel 1972 e vede scendere in campo 12 squadre composte dai vari dipartimenti statali del Vaticano: personale museale, polizia, Guardia Svizzera, personale ospedaliero, ecc. Non possono mancare le Coppe Nazionali che si svolgono come per tutti i tornei che si rispettino, parallelamente al campionato: la Coppa Sergio Valci (ex capo della FA) e la Supercoppa vaticana, che contrappone i vincitori del campionato contro i vincitori della coppa.
Tuttavia, dal 2007 sotto il controllo del C.S.I, ha preso piede la Coppa Clericus, anche e soprattutto perché il trofeo è benedetto dal Papa in persona. La Clericus Cup viene contesa ogni anno da squadre composte da seminaristi provenienti dai vari collegi cattolici del mondo, da Roma fino al Brasile. La grande innovazione o distinzione di questa coppa sta nell’uso dei cartellini: non più cartellini gialli e rossi ma bensì un “cartellino blu”, che vede i giocatori condannati al peccato piuttosto che ammoniti o espulsi… Nessuna squalifica ma sarà sufficiente “la Confessione” e l’eventuale penitenza.
Quinta tappa: Isole Falkland
Alle Isole Falkland il vento è il protagonista più di ogni cosa. È un angolo di terra remoto, un posto dove tutto è rocce o prato e le pecore sono più degli uomini (meno di 3000 abitanti). Siamo nell’Atlantico Meridionale, circa 480 chilometri a est della costa meridionale della Patagonia e per secoli sono state poco più di un approdo per le baleniere. Ma anche in questo posto dimenticato da Dio esiste un piccolo campionato di calcio.
Fondato nel 1948, il campionato di calcio delle Isole Falkland è organizzato dalla federazione calcistica locale. Il campionato è giocato da quattro squadre. Si incontrano 4 volte fra novembre e marzo. È uno dei campionati di calcio più piccoli al mondo per squadre partecipanti. Giocare a pallone alle Falkland è davvero un’impresa: il campo affacciato sul mare è esposto al fortissimo vento che soffia e che rende il freddo così insopportabile che la gente guarda le partite da dentro la macchina e dopo un gol festeggia suonando il clacson. Dalla parte del mare molti palloni si perdono nelle gelide acque. Soprattutto per le condizioni metereologiche il campionato dura non più di quattro mesi. I partecipanti, ovviamente, non sono professionisti.
Siamo solo a metà del nostro viaggio nei campionati più strani del mondo, tante le curiosità raccontate a tutte le latitudini; per le altre cinque tappe appuntamento alla seconda parte di questo affascinante tour alla ricerca dei campionati più strani del mondo!
Segui i campionati più strani del mondo sul Web:
Website> Tasmania NPL
Website> Kiribati Football
Website> Isole Falkland Football League
LE COORDINATE DEGLI STATI:
Isole Scilly: arcipelago di 140 isole a 45km dalla Cornovaglia – 2000 abitanti
Isole Falkland: arcipelago Atlantico Meridionale 480 km ad Est della Patagonia – 3000 abitanti
Città del Vaticano: Stato all’interno di Roma – 1000 abitanti
Tasmania: isola a 240 km a sud dell’Australia – 530.000 abitanti
Kiribati: arcipelago mezzo del Pacifico, 103.000 abitanti 33 atolli