Mattinata d’autunno, un inizio di giornata come tanti altri che però si trasforma in una serie di emozioni, senza confini… Proprio nel periodo della mia esistenza in cui vivere con grandissimo entusiasmo era la cosa più naturale e credere anche nei sogni impossibili era bellissimo, Serse Cosmi è stato l’allenatore che mi ha regalato di più!
Oggi stiamo davanti a un caffè nella sua (e un po’ anche mia!) Ponte San Giovanni, tra i quartieri più popolosi della periferia di Perugia.
Puntuale come deve essere un professionista, vestito con abiti casual dal tocco glamour, la sua camminata inconfondibile e il suo timbro vocale unico, eccolo che spunta da dietro l’angolo della piazzetta. E la nostra chiacchierata non può che iniziare dal Perugia Calcio e la grande magia di quegli anni:
LA PILLOLA
“Il “Cosmismo” è un’autodefinizione e vuole indicare: “La filosofia di gioco caratterizzata dalla ricerca di entrare nel cuore dei calciatori e di conseguenza nella testa. Dedurre, con esercitazioni non necessariamente ossessive e quasi esclusivamente situazionali, schemi di gioco da interpretare con semplicità e fantasia. Tale filosofia non esclude, anzi prevede, il raggiungimento di traguardi concreti”.
Allenare il Perugia Calcio è stata una fortuna o un privilegio?
“La fortuna di allenare il Perugia è per gli altri… Per me è qualcosa di più e, a distanza di tanto tempo, posso affermare che la mia avventura è stata davvero unica e straordinaria!”. L’ultimo a fare il gran “salto di panchina” dalla Serie C alla Serie A fu Guidolin nel Ravenna.
Poi la chiacchierata si sposta sulle differenze fra ieri e oggi….
“Nell’ultimo periodo per allenare una grande squadra bastano pochi mesi di ottimi risultati. Basti pensare a Sarri, che ha fatto molto bene un anno a Empoli e il successivo si è ritrovato a Napoli prima e Chelsea ora… Anche se comparato ai miei 4 anni con la vittoria dell’Intertoto e la partecipazione alla coppa Uefa dei grifoni è praticamente nulla credo. Il paradosso è che tutti esaltano e fingono di elogiare una figura che viene fuori dal niente o dal basso, ma nella realtà dei fatti all’80% degli addetti ai lavori questo dà fastidio. E’ un po’ quello che è successo a me in questo mondo, del quale non posso chiaramente fare a meno e che mi ha dato cose positive (soldi, conoscenze… ) che però è folle e incredibilmente torbido”.
Che intendi dire?
Ad esempio chi e perché decide un allenatore? Tutti evitano di fare questa domanda, perché la gran parte delle scelte sono decisioni politiche o di amicizie, che di tecnico e progettuale hanno poco a che vedere.
Le emozioni più belle in carriera sono la conquista della Coppa UEFA, la Champions a Udine, i miracoli di Trapani e Ascoli?
“La vera bellezza del calcio è che ti regala uguali emozioni, a prescindere dalla categoria. Quando arrivi al tuo obiettivo la soddisfazione è la stessa e le emozioni sono immense in ogni caso… Cambia chiaramente – mi dice con grande simpatia – il conto in banca! 🙂 Vincere a Wolfsburg la Coppa Intertoto e portare il Perugia in Coppa Uefa è stata una bella conquista, ma meno forte rispetto alla vittoria a San Siro contro il Milan, dove nemmeno il Perugia dei miracoli e quindi dell’imbattibilità era riuscito nell’impresa.
La Champions League è ancora un’altra cosa, perché cambiano i palcoscenici: dalle conferenze stampa con traduttori e decine di giornalisti da tutto il mondo alle rifiniture negli stadi, templi storici del calcio come il Nou Camp di Barcellona o il José Alvalade di Lisbona. Durante la Champions League ho ricevuto uno dei più grandi insegnamenti e cioè quello di pensare più per Serse Cosmi piuttosto che alla società… Ora tu mi chiederai il perché. Barcellona-Udinese: Iaquinta attaccante che veniva dalla tripletta all’Arsenal non viene schierato su chiara volontà della società per discorsi contrattuali o che comunque non riguardavano la squadra… Un giornalista mi chiese il motivo e soprattutto mi disse che se Iaquinta non giocava allora significava che per me c’era qualcuno più forte al posto suo… Ma non era affatto così…!”.
Le etichette e le romanzate sulla tua persona ti hanno creato problemi nella tua carriera
“Assolutamente sì! E’ stato creato il personaggio, facendo passare in secondo piano tutte le cose che ho fatto e conquistato. Hanno voluto speculare su di me: dal falso mito del tecnico che ordinava di spezzare le gambe agli avversari al fatto del dj e tanto altro ancora… Ci ho sofferto molto per questo. Nessuno però mi ha mai affibbiato l’etichetta di “lanciatore di giocatori” e nella lista ci sarebbero nomi importanti come Materazzi recordman di gol in serie A da difensore, Grosso che da trequartista ho reinventato terzino sinistro, Liverani da numero 10 a playmaker davanti alla difesa e tanti altri come i 23 gol di Milito al Genoa…”.
Al libro autobiografico “L’uomo del fiume” si potrebbero aggiungere dei capitoli?
“Quel libro parla della mia infanzia e adolescenza e mi piace perché emergono quei valori che mi hanno spinto a diventare allenatore… I nuovi capitoli sarebbero più cronaca di una carriera. Nessuno potrà fare niente per cambiare un gioco esistente e il calcio è un gioco che poi è diventato in parte business, mentre ora è solo business…”.
E poi aggiunge: “Se Serse Cosmi fa parte di una generazione di allenatori superata allora c’è da cambiare tutta un’intera classe dirigenziale che sta lì da prima di me!!! Io ho messo sempre la faccia in tutto quello che ho fatto”.
COSMISMO:
“Filosofia di gioco, caratterizzata dalla ricerca di entrare nel cuore dei calciatori e di conseguenza nella testa. Dedurre, con esercitazioni non necessariamente ossessive quasi esclusivamente situazionali, schemi di gioco da interpretare con semplicità e fantasia. Tale filosofia non esclude, anzi prevede, il raggiungimento di traguardi concreti”.
… Una provocazione per?
“E’ un’autodefinizione che rispecchia il mio pensiero del calcio, fatto di rapporti umani prima che discorsi tecnici, perché entrare nella testa dei calciatori è la cosa più difficile. Tutti possono studiare e sapere di calcio, di tattica, giochi di posizione, transizioni ma la differenza sta in quello che riesci a trasmettere ai tuoi giocatori. Mi è capitato di proporre esercitazioni che in gruppo sono state utilissime e hanno dato dei risultati strabilianti e in altri gruppi, anche più forti tecnicamente, non hanno dato le stesse risposte… Questo fa capire che non è l’esercizio in sé per sé quello che conta, ma piuttosto riuscire a trasmetterlo al gruppo che hai!”.
Affascinante e coinvolgente il suo modo di raccontare, soprattutto per uno come me che sogna a occhi aperti di poter vivere un giorno quelle emozioni… Intanto grazie alle sue parole ho rivissuto appieno le sue che, da tifoso, sono state davvero memorabili!
E comunque sono sicuro che Serse prestissimo sarà di nuovo in pista! Si percepisce la grinta che ha e le energie che può ancora dare e trasmettere al calcio e il “nostro mondo”, dall’altro lato, ha un bisogno vero di un professionista così. Arriveranno per lui ancora altri meritati successi, di “quelli alla Cosmi”, cioè costruiti interamente dalle sue mani e sbocciati proprio ad una manciata di metri di distanza da dove stiamo sorseggiando oggi il caffè!
… E io, personalmente, non vedo l’ora!!! Quindi un super in bocca al lupo Mister Cosmi!
LE COORDINATE DI SERSE COSMI:
Serse Cosmi nato a Perugia il 5 Maggio 1958
SCORE & PALMARES:
– CHAMPIONS LEAGUE: 8 PANCHINE – CAMPIONE COPPA INTERTOTO – Perugia: 2003
– COPPA UEFA: 10 PANCHINE – CAMPIONATO DI SERIE D – Arezzo 1995/1996
– COPPA INTERTOTO:10 PANCHINE – CAMPIONATO DI ECCELLENZA – Pontevecchio 1991/1992
– SERIE A: 231 PANCHINE – 1 Seminatore d’argento: 1998
– SERIE B: 166 PANCHINE – 1 Panchina d’argento: 1999-2000
Opere:
Libro autobiografico: “L’Uomo del fiume” – la mia vita, il mio calcio – 2002
STAGIONE | CLUB | CATERGORIA |
1990/1995 | PONTEVECCHIO | ECC – SERIE D |
1995/2000 | AREZZO | SERIE D – SERIE C2 SERIE C1 |
2000/2004 | PERUGIA | SERIE A |
2004/2005 | GENOA | SERIE B |
2005/2006 | UDINESE | SERIE A |
2007/2009 | BRESCIA | SERIE B |
2009/2010 | LIVORNO | SERIE A |
2010/2011 | PALERMO | SERIE A |
2011/2012 | LECCE | SERIE A |
2012/2013 | SIENA | SERIE A |
2013/2014 | PESCARA | SERIE B |
2014/2017 | TRAPANI | SERIE B |
2017/2018 | ASCOLI | SERIE B |
L’uomo del fiume. La mia vita, il mio calcio
C’è chi comincia a fare l’allenatore sulla panchina del Real Madrid e chi su quella del Bar Bruna di Ponte San Giovanni. Serse Cosmi è partito da lontano, la sua strada è sempre andata in salita, ma è solo sulle salite che sudi, soffri, piangi e incontri la vita. Questa è la storia di un uomo che si è fatto da solo usando armi come sensibilità, intelligenza, genuinità e coerenza, lavoro e tenacia.
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Sicuramente il più grande allenatore mai avuto a Trapani. L
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