Un concentrato di emozioni fatte di strade intraprese e ambizioni da inseguire.
La vita è fatta di tanti bivi, di sliding doors che possono indirizzare la tua esistenza verso due estremità completamente opposte.
Michele vedeva nel suo futuro l’ingresso nell’arma dei carabinieri e invece si è ritrovato a disputare un Campionato Europeo di calcio.
“Avevo appena finito le superiori e il mio obbiettivo era entrare nell’arma dei carabinieri per continuare a portare avanti la tradizione di famiglia dopo mio nonno e mio padre”
Una spending review imprevista
“Bloccarono il concorso, appena prima di poterlo fare dopo che avevo investito tempo per prepararmi al meglio per non fallire e poter così arruolarmi. Decisi quindi di trovare una soluzione alternativa, mi iscrissi al corso universitario di scienze motorie, un percorso di vita completamente diverso che non sapevo dove poteva portarmi”.
LA PILLOLA
…”Quando sei in Nazionale ti accorgi che rappresenti un’intera Nazione, percepisci la grande responsabilità di avere un intero Paese sulle tue spalle…”.
I primi passi nel mondo del calcio
“Entrai come istruttore nella scuola calcio del Perugia, la mattina studiavo e il pomeriggio mi dedicavo al calcio. Nei miei 4 anni trascorsi in biancorosso ho seguivo pulcini, esordienti e Primavera dove ho conosciuto tante persone che mi hanno fatto crescere. Da Mauro Lucarini (Direttore Generale) che ha sempre creduto in me dandomi fiducia, a Paolo Damiani, con il quale ho mosso i primi passi da allenatore in campo senza poi dimenticare Valeriano Recchi e il suo Staff che mi hanno fatto capire come si organizzasse il lavoro e si creasse una metodologia calcistica con la squadra Primavera”.
Ampliando le competenze
“Continuavo a portare avanti gli studi, acquisendo la laurea magistrale, decidendo contemporaneamente di intraprendere un’altra esperienza calcistica molto diversa da quella vissuta al Perugia. Colsi al volo l’opportunità di diventare Vice responsabile centro Italia per l’Udinese Academy, un progetto nuovo e stimolante dove potevo andare a lavorare più sullo scouting e come tecnico per le società affiliate. Fu una parentesi breve alla quale però ho dato seguendo entra do nel “mondo Barcellona”, dove ho fatto camp importati e stimolanti sia in Italia che in Svizzera. E’ stata una tappa unica per il mio sviluppo, stare a contatto con allenatori preparatissimi spagnoli, conoscendo una filosofia di calcio all’avanguardia forte e che sarebbe diventata un’icona a livello mondiale”.
Il rientro alla base
“Mi iscrissi al master e decisi di avvicinarmi a casa tornando in settore giovanile Pro, questa volta però a Gubbio. Allenavo la U13 e collaboravo con Gianluca Giacometti all’epoca allenatore della U15 con il quale avevo instaurato un bel rapporto di stima. Però devo ammettere che mi sentivo un po’ sacrificato, volevo qualcosa di più e così ogni tanto andavo a dare una mano in prima squadra in Serie C con il mister Federico Guidi”.
Sfortuna tua fortuna mia
“I risultati non arrivavano e in Prima squadra ci fu il ritorno di Vincenzo Torrente: è stato un uomo chiave per me perché mi propose di fare il vice allenatore… Mi convocò in sede dicendomi: “hai una settimana di tempo per convincermi”. Passai quel test e portai avanti una stagione molto intensa tra prima squadra e U13 prima che la pandemia covid19 fece fermare tutto”.
La Sfida personale
“Come sempre le cose negative non arrivano mai da sole… Infatti nel 2020 mi diagnosticarono un tumore alla tiroide. Iniziò un periodo buio per me dove decisi di concentrarmi su me stesso: dopo l’operazione è stato molto difficile il periodo post operatorio ma riuscii a superare quel brutto momento uscendone più forte”.
La svolta
“Ero fermo, felice per aver superato un problema difficile, ma dovevo capire come ricominciare a lavorare nel calcio… Ma a volte la vita riserva momenti che hanno sapore di provvidenza. Mi chiamò un’ agenzia di procura capitanata da David Cerrini e Nicola Munzi dicendomi che tramite un intermediario c’era l’opportunità di entrare nello Staff ,come match analyst, di un importante allenatore rumeno: Edward Iordanescu”.
Una nuova avventura
“Nel dicembre 2020 partii per la Romania, destinazione Cluj, eravamo appena subentrati e nemmeno il tempo di posare la valigia che andammo a giocare a Berna in Europa League contro lo Young Boys. Fu una cavalcata unica, portammo la squadra dal terzo posto a vincere Campionato e Supercoppa di Romania!”.
La nuova vita
“L’inizio non fu dei più semplici, ero da solo in un Paese diverso, una cultura e lingua diverse ma ero felicissimo per l’esperienza che stavo facendo. Con il mister si creò subito un rapporto positivo e, dopo un periodo di adattamento alla sua filosofia di calcio, ingranai e iniziai a sentirmi molto considerato e ricambiato di una grande fiducia. Dal punto di vista della vita extra calcio purtroppo non ho potuto fare un granchè, le restrizioni del Covid erano ancora forti, tra green pass e altro non si poteva viaggiare né fare tante visite in giro per la città. Questo però non mi impedì di conoscere la mia attuale fidanzata Diana che mi ha aiutato ad ambientarmi e stare bene a 360° anche a livello culinario: da italiano sono molto esigenze ma sono stato piacevolmente colpito da alcuni piatti rumeni uno su tutti il Sarmale”.
Il Sarmale è un piatto unico dell’area balcanica fatto di involtini di foglie di cavolo o foglie di vite in salamoia oppure foglie di vite scottate in acqua salata, che racchiudono un misto di carne macinata, riso e cipolla leggermente soffritta. Generalmente si servono accompagnate dalla panna acida. La ricetta deriva dalla sarma della cucina turca: foglie di vite (riconducibili ai dolma) o di cavolo (bianco o nero) arrotolate e ripiene di riso.
Lo sbarco a Bucarest
“Dopo il trionfo di Cluj il mister non rinnovò per divergenze sul mercato ma da li a pochi mesi arrivò l’offerta della Steaua Bucarest… La squadra più blasonata di Romania. Appena arrivato capii subito la grandezza di quel club, strutture all’avanguardia trascinata da una tifoseria incredibile per passione e attaccamento alla squadra. Ricevevo messaggi in continuazione sui social, le partite in casa erano caratterizzate da una stupenda cornice di pubblico con un tifo e un’atmosfera come mai avevo visto prima. L’avventura però nonostante 10 vittorie su 13 gare si interruppe a causa di diversità di vedute tra Iordanescu e il Presidente ma una lieta sorpresa sarebbe accaduta da lì a poche settimane: il passaggio in Nazionale”.
Febbraio 2021… Si vola in Nazionale
“Una nuova sfida ancor più prestigiosa è stata quella con la Nazionale maggiore maschile della Romania. Ti accorgi che rappresenti un’intera Nazione, percepisci la grande responsabilità di avere un intero Paese sulle tue spalle. Sono stati 2 anni e mezzo molto intensi iniziati così così in Nations League: in quella competizione abbiamo capito su chi poter puntare per il futuro oppure no. Infatti durante le qualificazioni al campionato europeo che si teneva in Germania abbiamo fatto un girone perfetto: primo posto con susseguente qualificazione diretta alle fasi finali e miglior difesa di tutti i gironi di qualificazione… Una soddisfazione immensa come immensa anche l’affetto della gente… Avevamo riportato la Nazionale a disputare una fase finale internazionale dopo 8 anni di assenza!”.
Notti Europee
“E’ stato un cammino entusiasmante, deciso all’ultima giornata del girone dove ci siamo qualificati come primi per differenza reti in un girone complicato con il Belgio la Slovacchia e l’Ucraina. Peccato poi al turno ad eliminazione aver incontrato l’Olanda… Cmq sono stati dei giorni pieni di lavoro ma anche di soddisfazioni e tanti ricordi che mi porterò sempre con me”.
Germania 2024
“Quando partecipi a queste manifestazioni rimani stupito dall’organizzazione e capisci quanto interesse c’è in quell’evento. Già un mese prima dell’inizio eravamo stati con Mr. Iordanescu al meeting generale con tutte le Nazionali partecipanti: mi sembrava di vivere in un mondo surreale, stare nella stessa aula oppure a cena con i più grandi allenatori delle più gradi nazionali del mondo tra cui Spalletti è stato per me un motivo di grande orgoglio e privilegio… Ero nell’olimpo del calcio!!! Poi appena iniziata la competizione si respirava un’atmosfera unica: migliaia i tifosi rumeni che riempivano gli stadi oppure sostavano sotto il nostro hotel… Facevamo fatica ad uscire e rientrare dal tanto affetto dei tifosi. Bello vedere anche le immagini che arrivavano da Bucarest dove migliaia di persone si radunavano in piazza per vedere la partita, come gruppo squadra sentivamo la responsabilità di rappresentare tutta quella gente e in campo si dava sempre tutto”.
I momenti più belli
“Sono principalmente tre quelli scolpiti nella mia mente! Il primo, forse il più bello è stato dopo la vittoria contro la svizzera nel girone di qualificazione che è valso il primato nel gruppo di qualificazione per Euro 2024; ci hanno letteralmente portato in trionfo per le vie della città è stata un’emozioni indimenticabile. Un altro momento a cui sono molto legato è stata la netta vittoria per 3-0 contro l’Ucraina al debutto della fase finale dell’Europeo; il terzo, precedente agli altri due, è stata la vittoria del campionato con il Cluj. Un passaggio fondamentale per la mia carriera e per la mia autostima, ho capito che i sacrifici fatti erano valsi a qualcosa e mi ero preso una bella rivincita personale”.
L’Italia gioia e dolore
“l’Italia è la mia casa ma nel mio settore gente come me che viene dal basso fatica a farsi largo o meglio, non ci sono opportunità per dimostrare il proprio valore; sono però orgoglioso del mio percorso estero e felice i miei genitori, la mia fidanzata oltre tutti i veri amici a cui sono legato che all’Europeo tifavano per la Romania prima che per l’Italia. Poi ci sono tanti pseudo amici che si ricordano di te quando sei sulla cresta dell’onda e poi spariscono… Ma questa è un’altra storia”.
Gli obbiettivi di Michele
“Mi sono prefissato obbiettivi a breve termine e lungo termine: il breve è quello chiaramente di continuare il mio percorso di crescita con Iordanescu, sono quattro anni che lavoro con lui e voglio continuarlo a fare! In futuro invece mi piacerebbe tornare in Italia per allenare ad alti livelli, so che è un sogno molto difficile da raggiungere ma sarebbe come chiudere un cerchio… Ci spero!”.
La storia di Michele è tutta da scrivere ma di strada bella già ne ha fatta tanta, noi continueremo a seguirlo e supportarlo perché riesca a raccontarci altri momenti fantastici di calcio… In bocca al lupo Michele!
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LE COORDINATE DI MICHELE IANNUCCI:
Michele Iannucci, Perugia 17 marzo 1994 è un allenatore italiano UEFA B.
STAGIONE |
CLUB | LUOGO | RUOLO |
2014/2017 | PERUGIA CALCIO | ITALIA | PULCINI + ESORDIENTI + PRIMAVERA |
2017/2018 | UDINESE ACADEMY | ITALIA | RESPONSABILE TECNICO |
2018/2019 | BARCELLONA ACADEMY | SPAGNA | ISTRUTTORE & SCOUTING |
2019/2020 | AS GUBBIO 1910 | ITALIA | U13 + PRIMA SQUADRA |
2020/2021 | CFR CLUJ | ROMANIA | MATCH ANALYS |
2021/2022 | FCSB | ROMANIA | MATCH ANALYST |
2022/2024 | NAZIONALE ROMANIA | ROMANIA | MATCH ANALYST |